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108 ATTO PRIMO
Cratero.   A un vago volto

La tua gloria posponi? Anima vile,
Rimanti pure. Io farò noto al mondo
Di Stenone il valor. (parie

SCENA VII.

Stenone e Alvida.

Stenone.   Ma pria, superbo,

Ti svenerò... (in atto di seguirlo
Alvida.   T’arresta.
Stenone.   Ah no, mi lascia
Riparar l’onor mio.
Alvida.   Per questo seno
Prima passi il tuo ferro.
Stenone.   Oh Dei! cotanto
Di Cratero ti cale?
Alvida.   È mio germano.
Stenone. Cara, potrò sperar dal tuo bel core
Qualche pietà se l’ira mia raffreno?
Alvida. Da qual fonte deriva il fier tuo sdegno?
Che ti fece Cratero, e quale hai sete
Del suo sangue innocente?
Stenone.   Egli è seguace
Del nemico Germondo; egli è degli empi
Uccisori d’Attilio, il di cui sangue
Vendicare si dee.
Alvida.   Barbaro vanto
D’empi mortali! Crudeltade indegna,
Odiosa al cielo, alla natura, al mondo!
Una sol vita ha da costar più vite
Di miseri innocenti? A poco sangue,
Tanto sangue conviensi? Alfin che giova
La ria vendetta all’infelice estinto?