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LA GRISELDA 197


SCENA V.

Porto di mare con veduta di varie navi.

Corrado, Roberto, Oronta e soldati.

Corrado. German, quivi rimanti: infin ch’io torni,

Teco Oronta rimanga; ella d’affetto
Nostra germana è pur, se non di sangue.
Tale il buon genitor lasciolla a noi,
Nè di sua condizion cercar più oltre
Devesi in questo giorno. Al Re Gualtiero
Pria di voi giunger debbo.
Roberto.   Ah se d’amarla,
Poichè sposa d’altrui, più non mi lice,
Perchè la lasci a me? Tanto ti fidi
Di mia virtù?1
Corrado. Per pochi istanti ancor2 seco rimanti.
Oronta. E poi?
Corrado.   E poi conviene...3
Vincer se stessi, ed inchinarsi al fato.
Oronta. Fato crudel!
Roberto.   Barbare inique stelle!
Corrado. Consolatevi: intanto il cielo forse
Ascolta con pietà vostri sospiri.
Gualtiero è giusto Re. Basta, mostrate
Nella vostra costanza animo regio. (parte
Roberto. Oronta, or sei felice, eccoti in porto:
Questa che vedi è la Tessaglia, e quella
È l’alta reggia ove Gualtiero attende
Leggi dal ciglio tuo per darle al mondo.
Oronta. Ah Roberto!
Roberto.   Che fia? sospiri, e accogli
Mesta le tue grandezze?

  1. Il verso rimane così mutilo.
  2. Nel testo: ancora.
  3. Anche qui abbiamo un settenario in luogo di un endecasillabo, come spesso nel melodramma dello Zeno: vedi Nota storica.