Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1926, XXIII.djvu/279

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questa per sua, servendosi dell’Argomento, e variandola nella condotta. Quello però che io trovo di condannabile nel di lui Festin de Pierre, si è l’empietà eccedente di Don Giovanni, espressa con parole e con massime che non possono a meno di non scandalizzare anche gli uomini più scorretti, e l’immitazione con cui ha seguito l’Originale Spagnuolo, facendo e parlare e camminare la Statua del Commendatore.

Anche Tommaso Cornelio, ponendo in versi la Commedia medesima che scritto avea Moliere in prosa, le di lui traccie onninamente osservando, lo ha seguitato nella medesima improprietà, quasi che non si potesse condur la favola senza una simile stravaganza.

Io, ad esempio di Comici sì valorosi, compiaciuto mi sono di maneggiare un tale argomento, ma di ridurlo a proprietà maggiore, in una sola cosa, cioè nel castigo di Don Giovanni, Moliere1 piuttosto che Calderone imitando, servendomi del prodigio del fulmine per rendere punite le colpe di un Dissoluto.

I fulmini a ciel sereno cadono purtroppo naturalmente, ma ciò non ostante, non ardisco io figurare una combinazione sì stravagante, in virtù della quale formasi nell’aria il folgore, scoppi in quel punto, e Don Giovanni colpisca. Intendo piuttosto, che ciò attribuir si debba ad un prodigio, con cui la giustizia divina punisce uno scellerato nel momento medesimo, in cui colle sue imprecazioni la provoca, e la disprezza. Di tali prodigi piene abbiamo le sacre carte, e non vi sarà chi ardisca di porlo in dubbio, se ateo non fosse, ed il potere divino follemente non contrastasse.

O non doveasi porre in iscena un vizioso di tal carattere, o si dovea veder punito, correggendo lo scandalo degli scellerati costumi suoi con un castigo visibile e pronto, onde gli ascoltatori, che in qualche parte potevano compiacersi della mala vita di Don Giovanni, partissero poi atterriti dal suo miserabile fine, temendo sempre più la giustizia d’Iddio, che tollera fino ad un certo segno le colpe, ma ha pronti i fulmini per vendicarle. Io non avrei scelto per me medesimo un così empio Protagonista, se altri non lo avessero fatto prima di me, ed ho anzi preteso di com-

  1. Qui è stampato Molier.