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DON GIOVANNI TENORIO 345
Forse sperando di sedurmi a forza (lo mira

Di mentiti sospiri? (Ah che in mirarlo
In atto umil, con sì bel pianto agli occhi,
Avvilisce il mio sdegno!)
D. Alfonso.   E donde nasce,
Donn’Anna, il nuovo cangiamento e strano
Che nel vostro sembiante or io discerno?
E pietade, è rossore? E sdegno o affetto?
Palesatemi il ver.
Donn’Anna.   Signor... l’orrore...
Se potessi... Ma no...
D. Alfonso.   Basta, v’intendo.
Ricomponete i combattuti affetti.
Don Giovanni, per ora il destin vostro
Sospeso è ancor. Nè accelerar vi caglia
Ciò che potrebbe migliorare il tempo.
D. Giovanni. Grazie a vostra bontà. (Verrà la notte,
Tornerà Elisa, e fuggirò il periglio).
Donn’Anna. (Ombra del padre mio che qui ti aggiri,
La debolezza del cuor mio perdona.
Son donna alfin...)

SCENA VI.

Un Paggio e detti.

Paggio.   Con questo foglio a voi,

Signor, diretto, un messaggiero è giunto.
D. Alfonso. Leggasi il foglio, e tu trattieni il messo. (il paggio parte
D. Giovanni. Prove tai vi darò della mia fede, (a donn’Anna
Che potran cancellar l’antico errore.
D. Alfonso. (Che lessi? oh infedeltà!)
D. Giovanni.   (Turbato è Alfonso).
D. Alfonso. (Quanti perfidi inganni!) (verso don Alfonso
D. Giovanni.   (Ahimè, che fia?)