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398 ATTO SECONDO
Guardatevi di chi meglio all’orecchie

Sa porger le lusinghe. Anco nell’atto
Ch’io per voi morir deggio, a voi più fido
Penso, e ai perigli vostri. Ah! voglia il cielo
Che sian vani i disegni. Alla mia morte
Dee succeder la vostra. Il so, lo giuro.
Difendetevi voi, ch’io far nol posso. (parte
Carlo. Qual turbamento le confuse voci
Di Rinaldo destaro entro al mio seno!
Ah Fliorante, che fia?
Florante.   Non parmi, o Sire,
Diffidi molto interpretar que’ detti.
V’è chi desia la vostra morte. È noto
A Rinaldo l’arcano; ei n’è l’autore.
I complici conosce, e spera in essi
Della sua morte la vendetta. Udiste?
Rimproverò, vi minacciò, proruppe
Il superbo in disprezzi.
Carlo.   È ver, soffrirlo
Cotanto non dovea; ma s’io rammento
L’antica sua virtù, se il suo valore
Mi risovvien, sento del suo destino
Violenta pietà.
Florante.   Tutto il valore,
Tutta la sua virtù già rese oscura
Con la sua infedeltà: mirate, o Sire,
La sua sposa, il suo figlio, i di lui servi,
Prigionieri condotti al vostro piede.
Qui si vedono scender dal monte Gano con Clarice, Ruggiero incatenati,
soldati ecc.