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42 ATTO SECONDO
Colà presente, ben sai come e quanto.

Or negarmi vorrai, ch’un di lui foglio
Possa leggere almeno!
Teodora.   Io vo’ negarti
Tutto ciò che m’offende. Belisario
Ti segue ad onta mia, tu a mio dispetto
Vorresti amarlo? No, non lo sperare,
Noi soffrirò giammai.
Antonia.   Ma qual ragione
Hai tu sul mio voler? D’Antiochia io venni
Teco suddita, è ver, ma non già schiava.
Servirti è impegno mio, ma non a costo
Di perder teco e libertade e vita.
Teodora. Tua sovrana son io, posso qual voglio
Dispor di te. Tu m’obbedisci, e taci.
Antonia. T’obbedirò; soffrirò tutto. Almeno
Lascia ch’io legga solo una volta il foglio1
Scritto dall’idol mio. Sappia io soltanto,
Se si lagna di me; se mancatrice
Mi crede all’amor suo.
Teodora.   Troppo t’avanzi;
Temerario è il desio. Taci, e obbedisci.
Antonia. Ma il foglio in le tue man...
Teodora.   Nelle mie mani
Questo foglio rimane. Oggi vedrai
A qual uso lo serbo.
Antonia.   Ah! se il tuo sdegno
Fulmini a me prepara, io non lo temo.
Ma se il mio ben ferir destina, oh Dio!
La man sospendi, e contro un innocente
Non infierir. Ma che rimiro! A questa
Volta sen corre il traditor Filippo.
Fuggo l’incontro, chè2 d’orrore agghiaccio, (parte

  1. Così si legge nell’unico testo dell’edizione Zatta.
  2. Nel testo si legge: perchè.