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RINALDO DI MONT'ALBANO 437
Armelinda.   Sì, lo confermo:

Rinaldo è un traditor.
Carlo.   Non ha ribrezzo
Il re d’Africa dunque a trionfare
Per via d’un tradimento?
Armelinda.   E noto, o Sire,
Che il tradir, quando giova, applauso reca.
Carlo. È dunque ver, che il perfido Rinaldo
Di tradirmi tentò? Che il scellerato
Vender volle il suo Re per prezzo vile
Di ricchezze fugaci? Ah! ch’io non posso
Crederlo ancor.
Florante.   Ma se Armelinda il giura,
Lo crederete ancor?
Carlo.   Nol so; di donna
Sospetti sono i giuramenti ancora;
Domani alfin deciderà il Consiglio
Della vita di lui.
Armelinda.   Dimani, o Sire,
Spero poter prova cotal recarvi,
Sicchè certo apparisca il reo fellone.
Tanto farò, che l’innocenza alfine
Illesa rimarrà: che la menzogna
Si smentirà: Rinaldo in sua divisa
Voi vedrete, Signor.
Carlo.   Ah! non giungesse
Mai questo dì fatal! Qual pena estrema
Proverò nel punirlo, ancorché reo!
Ma ancor reo non lo credo. Alla mia tenda
Seguitemi, soldati. Entro vi voglio
Meco, finché il sol torni. Principessa,
Itene a riposar: voi la scortate
Alla tenda, Fiorante. Eterni Dei!
Qual notte è questa! Io riposar non spero
Fra cotanti timori e tante pene