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ATTO TERZO.

SCENA PRIMA1

Bosco.

Filippo, poi Antonia e Narsete.

Filippo. No, l’ira mia non andrà sempre a vuoto.

Bellisario cadrà? cadran con esso
Tutti gli Amici suoi. Cesare istesso
Esente forse non andrà dal colpo.
Ottone, Fabbio, e il gran Gismondo, e Ircane
Nemici già di Bellisario antichi
Verran meco all’impresa, e verran meco
Tutti color, che desiosi e vaghi
Di nuova religion, me dell’Ariana
Riveriscon per capo, e difensore.
Ma parmi udir, se non m’inganno, un certo
Calpestio, che m’addita alcun vicino.
Vuò ritirarmi, ed osservar nascosto
Se degli amici miei fosse costui. (si ritira
Antonia. Dove mi guidi tu? forse alla morte? ecc.
.     .     .     .     .     .     .     .     .     .     .     .     .     
Narsete.   Lo saprà, ma in tempo
Che alla salvezza tua dubbio non resti:
Andiam.
Antonia.   Ti seguo.
Filippo.   Arresta il passo, o bella.
Antonia. (Oh me infelice!)
Narsete.   (Oh sfortunato incontro!)
Che pretendi, Filippo?
Filippo.   O che tu lasci
Questa gentil Donzella, o che t’uccido. (impugna

  1. Corrisponde alle scene I e II del 4. atto dell’ed. Zatta.