Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1926, XXIII.djvu/60

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58 ATTO TERZO
Belisario.   Ah! no, t’arresta;

La mia fè sostener a me s’aspetta.
Maggior contro di te cadria lo sdegno
Della donna inumana.
Antonia.   Un’innocente
Temer non sa delle calunnie indegne.
Belisario. Dunque mi sei fedel? Dunque tu m’ami?
Ed aborri Filippo?
Antonia.   Ancor n’hai dubbio?
Belisario. Ma perchè sì crudel mi fosti allora,
Che a rivederti io venni? Appena un solo...
Antonia. Sì, appena un solo sguardo io ti donai,
E furtivo tel diedi. Un rio comando
Della reina imposto m’ha silenzio.
Ella stessa nascosta ogni atto nostro
Mirava attenta e minacciosa in viso.
Belisario. Mostro crudel di ferità inaudita!
Ma qual prova mi dai tu di tua fede?
Antonia. Prendila in questa destra e il giuramento
Si adempisca così. Di Giustiniano
Vaglia qualunque siasi il regio cenno;
Ei mi volle tua sposa, e tal io sono.
Belisario. Eccoti in questo amplesso, idolo mio,
Un testimon...

SCENA VI.

Teodora e detti.

Teodora. Se un testimon cercate

Delle vostre dolcezze, io sarò quello.
Seguite, pur, felici amanti, il vostro
Reciproco diletto.
Antonia.   (Oh me infelice!) (da sè
Belisario. Ah! Teodora, t’intendo; ascondi sotto