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80 ATTO QUARTO
Giustiniano. Belisario v’andrà.

Teodora.   Come!
Giustiniano.   La mia
Sicurezza lo chiede.
Teodora.   E il tuo decreto?
Giustiniano. Il può disfar ch’il fece.
Teodora.   E il suo delitto?
Giustiniano. Compenserà col suo valore.
Teodora.   Ed io
Rimarrò invendicata?
Giustiniano.   A me la cura
Lasciarne devi che ne son l’offeso.
Teodora. Cesare, un vil timor ti rende ingiusto.
Giustiniano. E l’ira tua troppo ti fece ardita.
Teodora. Che non m’ami dirò, se noi punisci.
Giustiniano. Mia nemica tu sei, se più ne parli.
Teodora. Dunque...
Giustiniano.   Dunque t’accheta. È Belisario
Utile troppo e necessario a noi. (parte

SCENA VIII.

Teodora e Narsete.

Teodora. Fato crudel! Stelle perverse! Ancora

Vedrò fastoso andar lo sprezzatore
Dell’amor mio? Ma no; sempre difeso
Non sarà dalla sorte; e un colpo al fine
A morte lo trarrà.
Narsete.   Perchè cotanto
Irata sei? d’onde sì fiero sdegno?
Teodora. Dimmi: Antonia morì?
Narsete.   Quella infelice
Fu sepolta nell’acque, e del tuo cenno
Io fui pur troppo esecutor crudele.
(Se l’evento le narro, il suo furore