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Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1927, XXIV.djvu/21

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GIUSTINO 17
Di nominar il successore al trono.

Chi credi tu ch’ella abbia scelto all’alto
Grado d’imperator? Forse un de’ primi
Satrapi della Grecia? Eh pensa! Un ch’abbia
Regio sangue in le vene? No; stupisci 1.
Scelse Anastasio, un uom nato dal fango 2.
Che nulla oprò di grande, e che fors’anco
Odia la man benefattrice. E quale
Merto, dirai, trovò l’imperatrice
In cotesto che scelse a tant’onore?
D’Anastasio ecco il merto. Ei d’adulare 3
Tutta l’arte possiede, e le passioni
Sa secondar; e poi non falla il detto:
La donna al suo peggior sempre s’appiglia.
Giustino. Dunque Anastasio, uom della plebe e vile,
Occupa il soglio di Bisanzio, ed io
Di sollevarmi da sì abbietto 4 stato
Procurar non dovrò?
Ergasto.   Ma d’Anastasio
Quale il fine sarà? Vicin preveggo
Il precipizio suo. Di Vitaliano,
Che dell’Asia minor regge una parte
A’ Cesari rapita, Arianna il nodo
Superba ricusò5, per dar se stessa
E l’impero a costui. Vendetta chiede
Vitaliano con l’armi, e quelle sono
Che odi non lungi rimbombar dal colle.
Giustino. Padre, il vero mi narri? Oh! qual la sorte
M’offre incontr’6opportuno? Ah! padre, io sento
Che frenarmi non so. Deh! mi concedi7
Cangiar8 le marre in bellicoso acciaro9.
Chi sa che questo fianco avvezzo solo

  1. Nel ms. ci sono i due punti.
  2. Ms.: uom fra la plebe nato.
  3. Ms.: ecco il merto: ei di adulare ecc.
  4. Ms: abietto.
  5. Ms: riccusò.
  6. Ms: incontro.
  7. Deh mi concedi.
  8. Ms: Cambiar.
  9. Ms.: aciaro.