Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1927, XXIV.djvu/228

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con affetto e con maraviglia. Ricordomi la prima volta ch’ebbi l’onor di vedervi, seduta al fianco del Serenissimo Doge FRANCESCO LOREDANO Regnante, in quel festevole giorno, in cui sessanta Dame ed altrettanti Patrizj festeggiavano a mensa le Nozze della Nobil Donna la Signora Catterina Loredana col Nobil Uomo il Signor Giovanni Mocenico 1; e mi ricordo ancora, quanto brillar vi ho veduto leggiadramente nel ballo, e nel Palagio Ducale, e in quello ancor dello Sposo. Tanto di voi ragionare sentito ho allora, che ardentemente bramai di essere nel novero de’ vostri servi, siccome io lo era in quello de’ vostri ammiratori. Da chi sentivasi in tale incontro lodare in Voi la beltà, l’avvenenza, la leggiadria; da chi esaltare il talento, lo spirito, la gentilezza. Chi compiacevasi dei vostri succosi ragionamenti, chi della erudizione vostra maravigliavasi, chi d’altro non parlava, che della vostra Virtù. Sentito ho nei circoli ragionare, se fosse maggiore in Voi il merito delle Scienze acquistate, o quello della moderazione, con cui del vostro sapere solete fare buon uso. In somma tutti ad una voce riconoscevano in Voi un perfetto esemplare, degnissimo d’imitazione. Una sì bella unione di meriti, e naturali, e acquistati, non lascia le impressioni leggiere, laddove ha saputo manifestarsi; onde Venezia ancora pei 2 brievi giorni che fu della presenza vostra onorata, non cessa di amarvi e di rispettarvi, qual siete e rispettata ed amata dalla vostra Patria medesima. Sono parecchi anni, che io conosco Milano; ebbi l’onore di essere benignamente accolto in Case illustri; e per potermi chiamar felice, mancavami il dono di potermi a voi presentare, e l’umile servitù mia divotamente offerirvi. Godeva io già la protezione della eccelsa Famiglia vostra. Sua Eccellenza il Signor Conte Antonio di Barbiano di Belgiojoso, e la Eccellentissima Dama sua, la Signora Contessa Barbara d’Adda 3 di Belgiojoso, umanissimi Genitori vostri, mille atti di clemenza mi usarono, soffrendo non solo le Opere

  1. Si vedano per questo episodio le Memorie del Goldoni, parte terza, cap. 23; la dedica del Cavaliere di buon gusto a S. E. Giovanni Mocenigo, vol. V della presente edizione, pp. 109-111: e la Nota storica della commedia stessa, a pag. 198.
  2. Nel testo: pe’ i.
  3. Nel testo è stampato: d’Ada.