Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1927, XXIV.djvu/229

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mie sulla Scena, ma la lettura di esse piacevolmente in Casa. Di un Cavaliere così magnanimo, di una Madre cotanto saggia Voi siete, Nobilissima Dama, il degno frutto, l’ammirabile immitazione 1; e tanto più spronavami il desiderio di potervi essere davvicino. Consolate fur le mie brame col mezzo dell’ornalissimo Cavaliere il Signor Conte Pietro Verri 2, vostro congiunto di sangue, ed ottimo conoscitore del vostro merito, e della vostra virtù. Mi guidò egli stesso cortesemente, e con sì degna scorta non potea non essere bene accolto. Onde da voi non meno, che dal Nobilissimo Signor Conte Don Antonio Dati della Somaglia, degnissimo vostro Sposo, fui colmato di gentilezze. Ammesso poscia benignamente alla vostra tavola, ed alla vostra conversazione, piacquemi infinitamente sentirvi ragionare in maniera che supera gli ordinari confini del vostro Sesso; e senza affettar di sapere più di quello che l’occasione richiede, pronunziar cose degne di lode, e degne di ammirazione, frutto mirabile del vostro genio, dei vostri studj, e delle compagnie dottissime che coltivate. Piacquemi altresì vedervi attorniata da Persone di merito, di spirito, e di talento. In tale occasione, e per grazia vostra, ebbi l’onor d’inchinarmi a Sua Eccellenza il Signor Conte Sabbatini, intimo Consigliere di Stato delle L.L. M.M. R.R. I.I., e primo Ministro di S. A. S. il Signor Duca di Modona, Cavaliere d’infiniti meriti adorno, di mente sublime, di cuor nobile e generoso 3, Voi, Nobilissima Dama, che distinguete le persone di merito, non avrete discaro, che io abbia alle lodi Vostre qualche lode intrecciata di un sì ragguardevole Personaggio, tanto più, che negando assolutamente la sua modestia, che di Lui espressamente si parli, mi fo lecito farlo, quasi di furto, mercè la protezione del Vostro Nome.

Non è separabile l’onor di conoscervi della 4 sicurezza di essere beneficato. Appena mi concedeste il favore del vostro Patro-

  1. Ed. Pasquali: imitazione.
  2. Vedasi la lettera di dedica a Pietro Verri della commedia intitolata Il Festino, nel volume XI della presente edizione.
  3. Al conte Alessandro Sabbatini, nipote del famoso mons. Giuliano Sabbatini, vescovo di Modena, aveva dedicato nel 1754 l’ab. Pietro Chiari, rivale del Goldoni, le famose epistole modenesi, intitolate Della vera poesia teatrale; e ne ottenne l’anno dopo il titolo di poeta di S. A. il Duca di Modena.
  4. Così anche nell’ed. Pasquali.