Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1927, XXIV.djvu/46

Da Wikisource.

ATTO SECONDO
Scielto 1 foss’io, mi gioverà a tal atto 2

Esser stato presente.
Anastasio.   Eccedon troppo
Di Giustino le mire. (ad Arianna
Arianna.   Ad opre eccelse
Forse a tuo pro lo destinaro i Numi.
Anastasio. Ah! non vorrei che il tuo3 soverchio affetto
Temerario il rendesse. (ad Arianna
Arianna.   Invan ciò temi, (ad Anastasio
Accoppiar4 l’umiltà suole all’ardire.
Anastasio. (Troppo Arianna l’esalta. Avrò ben io
Cura maggior per rilevarne il vero).


SCENA V.




Vitaliano in figura d’ambasciatore di se medesimo,
Polimante, Amanzio e detti.



Vitaliano. Augusta, eccelsa, di Zenon già sposa
Degna di Grecia imperatrice 5, e degna
Che il mondo tutto a te tributi, e serva:
E tu sposo di lei, che l’alto grado
Avesti dal suo amor, di Vitaliano,
Che ad entrambi per me salute invia.
Piacciavi i sensi udire, e ciò che pensa
Il di lui cor, sol della pace amico.
(siedono Vitaliano e Polimante
Arianna. Pria che t’inoltri, sappi 6 che Anastasio
È Augusto, qual son io; ch’ei di Zenone
È il successor; che all’alto grado io solo,
Consigliata non già da cieco amore,
L’elessi, ma giustizia al di lui merto
Feci nel dargli la metà del trono.

  1. Ms.: Scelto.
  2. Ms.: a far atto»
  3. Ms.: mio»
  4. Ms.: accopiar»
  5. Nel ms., qui e sempre: Imperatrice.
  6. Ms.: Sappi, pria che t’inoltri.