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532 ATTO SECONDO
Giunsero i marinari, e cercano di voi.

Dal Brasile spedita viene la nave espressa;
E dicon che donn’Alba sia nella nave anch’essa.
D. Alonso. Donn’Alba mia germana?
Piccarino.   Lo disse il marinaro.
D. Alonso. Ai pericoli vostri ecco un novel riparo. (a Delmira
Spronata dall’amore vien la germana amante;
Cangierà stil Ximene alla sua sposa innante.
Vadasi ad incontrarla. Bella, restate in pace.
Vi amo anch’io, lo confesso; ma non vi parlo audace.
Della virtude vostra estimatore io sono.
Spero pietade un giorno, ma vo’ sperarla in dono. parte

SCENA VII.

Delmira, poi Zadir.

Delmira. Questi son quei stranieri, questi son gli Europei,

Che da noi si credevano eroi e semidei?
Alle passioni istesse qual noi sen van soggetti.
Hanno le lor virtudi, ed hanno i lor difetti.
Don Alonso è pietoso, ingiusto è don Ximene.
Un merita rispetto, l’altro sfuggir conviene.
Anche tra noi ritrovasi chi l’animo ha gentile,
Chi è rozzo di costume, chi è barbaro, chi è vile.
Onde convien decidere, che il mio paese anch’esso
Colle incognite terre abbia un principio istesso;
E che un spirto medesmo, d’alma ragion fecondo.
Animi in ogni parte i popoli del mondo. siede
Ma che poss’io sperare fra due nemici irati?
Saranno i miei disegni felici o sfortunati?
Ancor del padre mio non ho mirato il viso.
Più di Zadir non seppi dopo il primiero avviso.
Bramo di rivederli. Di lor nel mio periglio
Consolar mi potrebbe l’aiuto ed il consiglio.