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GIUSTINO 51
Un augusto monarca1. Io son quel desso.

Giustino. In mal punto il dicesti. Or questo ferro
Ti svenerà. (impugna la spada
Vitaliano.   Lascia... (vuol metter mano
Polimante.   No, no, io solo (lo trattiene
Saprò punir quel temerario. (Ah parti.
Salvati per pietà; co’ tuoi guerrieri
Torna poscia opportuno). (piano a Vitaliano
Vitaliano.   (O fido amico,
M’arrendo al tuo voler. Parto; m’attendi)2, parte

SCENA VIII.

Giustino e Polimante.

Giustino. Codardo, non hai cor di cimentarti?

O il ferro impugna, o ti trafiggo inerme.
Polimante. Eccomi a te: non temo, no; sol duolmi
Con tal pugnar ch’è di me indegno.
Giustino.   Il braccio
Deciderà quale di noi più vaglia.
Valor si estima, e non fortuna cieca.
Vieni, se hai 3 core.
Polimante.   Eccomi pronto. All’armi.
(Si battono. Polimante cade; Giustino l’afferra per la mano, e gli sta sopra 4 in atto di ucciderlo.
Giustino. Cadesti alfin.
Polimante.   Me sventurato!
Giustino.   Indegno,
Morir tu dei.
Polimante.   Frena un momento solo
Il cieco tuo furor 5. Io Vitaliano,

  1. Ms.: Un Monarca glorioso.
  2. I segni della parentesi si trovano nel ms.; mancano nell’ed. Zatta.
  3. Ms.: s’hai.
  4. Ms.: gli stà sopra col ferro in atto ecc.
  5. Ms.: L’orgoglioso tuo sdegno.