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LA BELLA SELVAGGIA 559
Sarei anche capace di bevente una botte.

E sono un galantuomo; e se tu vuoi, scommetto
Di dormir sul terreno come s’io fossi in letto.
(si getta in terra
Rosina. (Non può reggersi in piedi). da sè
Schichirat.   Rosina.
Rosina.   Cosa vuoi?
Schichirat. Tu pur su questo letto accomodar ti puoi.
(addormentandosi
Rosina. Non farà gran fatica a dormir sul terreno.
Egli n’è già avvezzato. Si addormentasse almeno.
Schichirat. Dammi la mia bottiglia. (addormentandosi
Rosina.   Par mezzo addormentato.
Al vino don Alonso questa volta è obbligato.
Svelato è il tradimento, e il traditore ancora;
Vo’ andar del suo pericolo ad avvisarlo or ora.
Anzi vo’, se mi riesce, recargli il ferro istesso.
Schichirat è dal sonno profondamente oppresso.
Mi proverò. Si muove. Però non à svegliato.
Ecco il ferro, ecco il ferro: affé gliel’ho levato.
Abbialo don Alonso. Ma un bel pensier mi alletta:
Potrei, mentre egli dorme, tagliar quella barbetta.
E se poi si risveglia? cosa far mi potrà?
Se gli ho levato il ferro, non mi spaventerà.
Ho le forbici appunto... ma qui non istà bene;
In un sito più comodo farlo portar conviene.
Ehi amici, venite... costui bevuto ha un poco.
Con vien di qui levarlo, portarlo in altro loco.
(i Soldati portano via Schichirat addormentato
In prima don Alonso vadasi ad avvertire.
Poi torno, e gliela taglio, se credo di morire. parte