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274 ATTO PRIMO
Immergerà d’un fuggitivo il figlio.

Turno. Men basterebbe1 a provocar miei sdegni; (si alza
Alle prove vi attendo. Omai saprete
I decreti del Cielo, e le vantate
Favolose chimere andran sepolte
Con gli avanzi di Troia. In me, superbi,
L’ultimo eccidio a voi prepara il fato. (parte
Ascanio. Deh lasciami punir.... (ad Enea
Enea.   Se ardor ti accende
Di segnalare il tuo valor, vien meco.
Soffri, Lavinia, differir per poco
Il nuzial sacrifizio; onor mi chiama
A deprimer l’audace. A parte vieni (a Latino
Della gloria, o signor. Seguite, o fidi,
Ai trionfi, alle palme il duce vostro.
Voi tornate alle navi, e ver l’occaso
Ove l’oste superba il mar percuote,
Le frigie vele abbandonate ai venti.
Voi la via meco del terren prendete,
E per terra e per mar si pugni e vinca,
E il vincitor la sua mercede aspetti.
(Al suono delli militari istromenti partono tutti, parte per terra in ordinanza di battaglia, e parte sulle navi per mare.


Fine dell’Atto Primo.



  1. Nel testo: bastarebbe.