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PARTE PRIMA

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Cechina.1 Aspettate, fratel, ch’io l’aprirò.
(Vuò fargli tal paura
Sicchè alla casa mia più non s’accosti).
Orazio. Presto, se non la vuoi veder più bella.
Quanti fanno così con sua sorella!
Vorrei facesse presto,
Che se qualcun mi vede in questa guisa,
Creperà certamente dalle risa,

Io sembro un di quelli
     Che a mezzo l’estate
     Si vedono snelli
     Giocare al pallon.
Ma tremo dal freddo;
     Via presto, Cechina,
     Che stanco già son.
     Io sembro ecc.

Ma una gondola giunge.

Sarà forse mia Moglie. Oh questa è bella,
Che fuor di casa dovrà stare anch’ella.
Lindora.   No la se incomoda,
  Caro lustrissimo ecc.

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Orazio.2 Mia Sorella Cechina, a cui palese
Ho fatto il caso mio,
M’ha promesso soccorso.
Lindora. Arecordève
Che in casa de culìa no vôi vegnir,
Se da fame dovesse anca morir.
Orazio. No, no, ma voglio solo
Ch’ella mi dia robba o denari, tanto
Ch’io mi possa vestire.
(entra

  1. Si veda a pag. 135.
  2. Vedasi a pag. 137.