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IL QUARTIERE FORTUNATO 383
Ma son più fortunato,

Toccandomi una casa sì polita,
E una bella padrona assai compita.
Bellinda. Oh signor... cosa dice?
Roccaforte. Madama, oh me felice,
Se il vostro viso bello,
Posso mirar giocondo!
Bellinda. Ella troppo m’onora, lo mi confondo.
Roccaforte. Eh madama, quegli occhi
M’hanno ferito il core.
Bellinda. Lei mi burla, signore.
Roccaforte. Eccomi a vostri piedi,
Io mai non parlo invano,
Ve lo giuro, mio ben, su questa mano.
(le bacia la mano
Bellinda. Perdonate di grazia:
Questo saria un portento.
L uomo non s innamora in un momento.
Roccaforte. Questi della bellezza
Sono prodigi usati.
E noi altri soldati
Abbiam la sorte dolorosa e trista
Di sempre innamorarci a prima vista.
Bellinda. Dicesi per proverbio:
Essere amore un foco
Che nasce a poco a poco...
Roccaforte.   È vero, è vero.
Così suol far l’amor la gente stolta;
Ma noi tutto facciamo in una volta.
Bellinda. (Eppur non mi dispiace). (j„,1
Roccaforte. Se l’amorosa face
Per voi m’accende il core,
Vi chiedo in grazia un tantinin d’amore.
Bellinda. (Oimè! questa sorpresa
M’agita, mi confonde).