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382 PARTE PRIMA
Ma andrò dove s’aspetta;

Dirò la mia ragion senza malizia,
E il generale mi farà giustizia.
Oh povera Beilinda!
Prudente da fanciulla sono stata,
E dopo maritata,
Non mi han toccato un dito.
Or che vedova sono, ah non vorrei...
Basta... voglio sperar... non crederei.
  Dican pur vergognosette:
  Han voluto... m’han forzato...
  Quando nulla si permette,
  Non v’è uom così mal nato,
  Che ci voglia violentar.
  Ma la donna che concede
  Da principio qualche cosa,
  È ben pazza se si crede,
  Non si voglian profittar.
Roccaforte. Grazioso appartamento! (viene dalla stanza
Morbidissimo letto! Io son contento.
Bellinda. Io dunque, mio signore,
Dovrò andarmene fuor di casa mia?
Roccaforte. Oibò! perchè tal cosa?
Se siete paurosa,
Dovete star con me. Vi fo a drittura
Passar in poco tempo la paura.
Bellinda. Io son femmina sola...
Roccaforte. Ed io son maschio solo.
Bellinda. Cosa il mondo briccon diria di me?
Roccaforte. Eh, che ciascuno ha da pensar per sè.
Ogni donna è impegnata
Con alcun dell’armata, e fanno a gara
Le paesane tutte
D’avere un offizial, sian belle o brutte.
Io son tardi arrivato,