Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1928, XXVI.djvu/424

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422 PARTE SECONDA
Parpagnacco.   Caro Macacco,

Non ho finito ancor.
Macacco.   La la va lunga1.
Parpagnacco. Io di voi son contento.
Non vorrei che colui venisse qui.
Macacco. Sì sì sì sì sì sì sì sì sì sì.
Conte. Un poco di creanza, padron mio; (a Parpagnacco
Voglio parlar anch’io.
Parpagnacco. Quest’azione non è da cavaliere.
Macacco. Ma mi mi son venuti
In cu cu cu cu cupola da vero2.
Conte.   Vi prego di core (a Macacco
  Di farmi un favore3.
  Parlate a Madama,
  Pregate per me.
  Eh hene! Che c’è? (a Parp. che ascolta
  Che hella creanza!
  Sentite, direte
  Ch’io l’amo e l’adoro,
  Ch’eli’ è il mio tesoro,
  Che andar le vorrei
  A far riverenza.
  Ma che impertinenza! (a Parpagnacco
  Tiratevi in4 là.
  M’avete capito? (a Macacco
  V’aspetto poi qua.
  Potete5 anche dirle
  La gran differenza
  Che passa, e che v’è,
  Tra quello e fra me 6:
  Io son tutto grazia,
  Di lui malagrazia

  1. Occhi: La va la lunga.
  2. Occhi: Mi son venuti In cupola da vero.
  3. Nell’ed. Occhi i versi sono accoppiati: Vi prego di core a farmi un favore ecc.
  4. Nel testo: Tiratev’in.
  5. Occhi: Potrete.
  6. Occhi: Che passa, che v’è fra quello e fra me.