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LA PELARINA 45


     Ma onorato galantomo,
     La dimanda a tutto el ghetto,
     De gabbar l’arte no1 so.
Sabadin e Semisson,
     Siora Luna e siora Stella,
     Giacudin e sier Aron,
     Siora Lea, siora Gradella,
     In t’un tratto
     De sto fatto
     Testimoni gh’averò 2.

Pelarina. (Panni che sia mia madre

Divenuta un giudeo).
Tascadoro. (Può avvenirmi di peggio,
Ch’esser posto tra un bulo ed un ebreo?)
Pelarina. Ah ladra!
Tascadoro.   (Or se a scoprirmi
Tardo, costor di me faran strapazzo).
Volpiciona. Giustizia.
Pelarina.   Poverazzo!
Me fe peccà, stè su,
Son qua tutto per vu; de consolarve
El sarà pensier mio;
Farò ben a sta truffa3
De le so baronae pagar el fio.
Tascadoro. Eh, la va lunga assai: mirate entrambi
Che ingannati voi siete,
E che frenar dovete
L’insolenza che troppo or va avanzando.
(Già mi svelai. Giove, mi raccomando).
Volpiciona. E tanto ardir...
Pelarina.   Tasè. Vu, donna matta,
Si megio no parlè, volè che fazza
De quella vostra mausa4 una fugazza 5.

  1. Ed. Tevernin: non.
  2. L’ed. Valvaseuse aggiunge: Son giudio etc.
  3. Truffatore, furfantone: v. Patriarchi. Manca nel Boerio.
  4. Manca nei vocabolari e nei glossari. Quasi certamente sta per musa, faccia.
  5. Focaccia.