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46 PARTE TERZA
Tascadoro. A me donna!

Volpiciona.   Siben: no seu Pandora?
Tascadoro. Oh, che son uom non lo vedete ancora?
Pelarina. Ti omo!
Volpiciona.   Anca de queste
Ti vorressi impiantar?
Pelarina.   Semio quaggiotti?1
Tascadoro. La barba...
Pelarina.   Al sesto2, al petto...
Tascadoro. I baffi...
Volpiciona.   A quel visetto...
Pelarina. A la ose3 arzentina, a tutto el resto,
No se védela za?
Tascadoro.   Ch’io sono donna?
Pelarina. Chi pol negarlo mai?
Tascadoro. Oh questa sì, che saria bella assai.
Or vedo ben che siete ambi d’accordo
A farmi disperar.
Pelarina.   Oe, parla meggio;
E no far che te daga
Tre righe de cortello
Su quella magnaora 4.
Tascadoro. Non v’adirate...
Volpiciona.   Semo galantomini,
Qua no ghe xe d’accordi, è vero el fatto,
Che ti xe ladra.
Tascadoro.   Ah tristo scellerato!
Volpiciona. Sta indrio 5, si no a la pezzo
Mi meno zo.
Pelarina.   Via, che te averzo a mezzo 6.
Tascadoro. Per pietà, mio signore, la vita
  Vi dimanda un meschin ginocchion.

  1. Manca questa espressione nel Boerio, ma qui quaggiotto, quaglia maschio, corrisponde a coccal; e perciò si deve intendere: Siamo forse degli sciocchi?
  2. Garbo, grazia.
  3. Voce.
  4. Mangiatoia, ma nel gergo significa bocca; e qui faccia: v. Boerio.
  5. Indietro.
  6. Ti apro a metà. Certo significa: ti taglio in due.