Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1928, XXVI.djvu/525

Da Wikisource.

523

PARTE SECONDA

SCENA PRIMA.

Esterno del Giardino.

Cecchina, poi Rosina.

Cecchina.   Sento al cor che a poco a poco

  Va crescendo un fiero ardor.
  Della smania, del mio foco,
  È cagione il Dio d’amor.
Se Berto non è mio,
Pace mai non avrò; ma qui Rosina.
Rosina?
Rosina. Che volete?
Cecchina. Siete in collera meco?
Rosina. Oh! v’ingannate,
Io vi voglio più ben che non pensate.
Cecchina. Vogliamo essere amiche?
Rosina. Sì, senz’altro.
Cecchina.   Se amiche noi saremo,
  E se d accordo andremo,
  La dote a poco a poco si farà,
  Ed il padron non se n’accorgerà.
Rosina. Io voglio il mio Geppino.
Cecchina. Ed io il mio Berto.
Rosina. Andiamoli a trovar.
Cecchina. Lasciate prima
Che il padrone e Fabrizio
Finiscan di pranzar.
Rosina. Vien lo scroccone.