Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1928, XXVI.djvu/535

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LA VENDEMMIA 533
Obbligatissima. (s’inchina
Cecchina.
Rosina.
a due Son di buon cuore.
Sì bell’onore
Non so prezzar1.
Fabrizio. Coi vostri amanti andate,

Andatevi a sposar.
Ippolito. Ingrate! mi lasciate?
Cecchina. (a dueCi andiamo a maritar (partono coi finti Cavalieri
Rosina.
Ippolito. Io sono assassinato.
Fabrizio. L’amico è ben burlato.
Ippolito. Scroccone impertinente.
Fabrizio. Voi foste l’insolente.
Ippolito. (a due Ma avrete a far con me.
Fabrizio.

Cecchina.
Rosina.
a due Signor, bene obbligate.
Noi siamo maritate:
Lo sposo eccolo qua.
(Cecchina conduce per mano Berlo e Rosina Geppino, accompagnate da Villani e Villanelle.

Ippolito. (a due Che novità è mai questa!
Fabrizio.   La cosa come va?
Cecchina. Questi è il marchese Asdrubale. (accennando Berto
Rosina. Questi è il baron del Pifaro. (accennando Geppino
Cecchina. (a due E chi volea burlarci,
Rosina.   Burlato resterà.
Ippolito. (a due Ci ho gusto in verità.
Fabrizio.
Ippolito. Voi foste corbellato.
Fabrizio. Voi foste canzonato.
(a quattro Da ridere mi fa.
Ippolito. S’è fatta, fatta sia;
Non vuò malinconia.

  1. Così il testo.