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Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1929, XXVII.djvu/352

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ATTO TERZO.

SCENA PRIMA

Camera.

Fabrizio, poi Lauretta.

Fabrizio. Ohimè! dove m’ascondo?

Ohimè! che son andato in precipizio.
Povera Arcadia! povero Fabrizio!
È finito il denaro;
È venduto il vendibile. Ogni cosa
Alfin s’è terminata il giorno d’ieri,
E non v’è da mangiar pei forastieri.
Oh sorte! oh Cielo! oh fato!
io non so che mi far, son disperato.
Laura. Signor Fabrizio, d’ogni grazia adorno,
lo gli auguro buon giorno.
Fabrizio. Grazie a vussignoria.
Laura. Che mai ha, che mi pare
Alterato un tantin?
Fabrizio.   Mi duole il capo.
Laura. Me ne dispiace, anch’io
Mi sento nello stomaco aggravata.
Beverei volentier la cioccolata.
Fabrizio. (La solita campana).
Laura.   Vuol far grazia
D’ordinarla in cucina?
Fabrizio. (Certo tu non la bevi stamattina).

SCENA II.

Madama Lindora e detti.

Lindora. Signor Fabrizio, amabile e garbato,

Ella sia il ben levato.
Fabrizio.   Ancora lei...