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Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1929, XXVII.djvu/405

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IL NEGLIGENTE 397
Filiberto.   Basta, basta, fermi state.

  Maledetti, mi stroppiate.
  Tocca, tocca, se tu vuoi. (a Porporina
  Va a scherzar co’ pari tuoi. (a Pasquino

SCENA V.

Porporina e Pasquino.

Pasquino. Per questa volta è andata bene.

Porporina.   In grazia
Del mio giudizio.
Pasquino.   Sì, gioia mia bella.
Tu sei una ragazza
Che può star, per dottrina, in paragone
D Ovidio, Quinto Curzio e Cicerone.
Porporina. Tutto ho fatto per te.
Per altro in vita mia
Io non so d’aver detto una bugia.
Pasquino. Dunque mi porti amore?
Porporina. T’amo con tutto il cuore.
Pasquino. Dunque tu mia sarai?
Porporina. Sì, Pasquin, sarò tua, se mi vorrai.
Pasquino. Se ti vorrò? Cospetto!
Non bramo altri che te.
Per quel tuo bel visino
Lascierei la minestra, il pane e il vino.
Porporina. Ma quando mi darai...
Pasquino.   Cosa?
Porporina.   La mano?
Pasquino. Eccola, se la vuoi.
Porporina. La prenderei, ma poi...
Pasquino. Ma poi, di che hai paura?
Porporina. Che tu mi dica il ver non son sicura.
Pasquino. Vuoi che ti mostri il cor? dammi un coltello.