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IL FINTO PRINCIPE 441
Dirmi almeno chi è vussignoria.

Rosmira. Ite, non vi curate
Di saper chi son io. Se qui sperate
Trovar pace ed amor, siete in errore:
Questa è terra del pianto e del furore1.
 * Voi che il mio cor bramate,
  Voi che il mio labbro udite.
  Fuggite, sì, fuggite.
  Qui legge non s’intende,
  Qui fedeltà non v’è.
  Ancor vorrete, e ancora,
  Senza mercede amarmi?
  È vano il lusingarmi,
  Sperar amore e fè 2.
(parte

SCENA XIII.

Floro, poi Lesbina, poi Crocco.

Floro. Ed io, se ben rifletto ai visi e agli atti,

Credo che questi siano quattro matti.
Lesbina. Serva sua, mio signor.
Floro.   Bella ragazza,
Venite qua.
Lesbina.   Che mi comanda lei?
Floro. Saper da voi vorrei,
Quale di quelle due
Che sono andate via,
La principessa, la mia sposa sia.
Lesbina. È l’ultima, signor, che se n’è andata.
Floro. Quella che disse d’esser disperata?
Oh mi vuole un gran ben, se a prima vista
Si dispera per me!

  1. Zatta: di pianto e di furore.
  2. Anche quest’aria fu soppressa nell’ed. Zatta.