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DE GUSTIBUS NON EST DISPUTANDUM | 133 |
SCENA VIII.
Rosalba sola.
E conosca, e ragioni, e parli bene,
E non sappia poi far quel che conviene.
Compatibili sono i ciechi nati,
Non gl’imprudenti e sciocchi,
Che colle proprie man si cavan gli occhi.
Io veggo il periglio
D’un tenero amore,
Ascolto il consiglio
Che mandami il cuore.
Mi piace, m’alletta
La mia libertà.
M’insegna, mi dice
Farfalla infelice,
Che perde le piume
Chi scherza col lume,
Chi tema non ha. (parte
SCENA IX.
Artimisia ed il Cavaliere.
Artimisia. No, cavaliere.
La contessa non son di Montebello.
Cavaliere. Nè il cavalier son io.
Artimisia. Sì, siete quello.
Cavaliere. O voi tre volte il giorno
Vi cambiate di cuore e di pensiero,
O divenuto i’ son pazzo davvero.
Artimisia. Orsù, qualunque sia
Questa vostra pazzia, guarirla io voglio.