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134 ATTO TERZO
Preso ho l’impegno che sarete sano,

E quando parlo, non favello invano.
Cavaliere. Non ha la testa mia perduto il sale.
Artimisia. Del rimedio si parli, e non del male.
Io vi voglio guarir.
Cavaliere.   Come?
Artimisia.   Con niente.
I pazzi io li guarisco facilmente.
Il canto vi diletta?
Cavaliere.   Sì signora.
Artimisia. Ed il ballo vi piace?
Cavaliere.   Il ballo ancora.
Artimisia. Del matrimonio vi dispiacerebbe
La soavissima face?
Cavaliere. È questa un’altra cosa che mi piace.
Artimisia. Ecco il rimedio vostro. In questa sera,
Dopo la breve cena,
Musica vi sarà, vi sarà il ballo.
Voi che avete buon gusto e buona testa,
Sarete il direttore della festa.
Cavaliere. Lo farò, sì signora.
Artimisia. Tutto non dissi ancora.
Porgendovi di sposa alfin la mano,
Tornerete del tutto allegro e sano.
Ah, che vi par?
Cavaliere.   Mi sento
Il core giubilar per l’allegrezza.
Cotanta contentezza
Con un sì dolce bene
Guarirebbero i pazzi da catene.
Io sono il cavalier, son Roccaforte.
Vostro sposo son io, voi mia consorte.
Artimisia. Piano un poco.
Cavaliere.   Tornate
A volermi patetico?