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L'altare del passato 5

lante in un raggio di sole obliquo, la bocca volontaria, l’occhio azzurro, giovanile sotto il vasto arco cigliare.

E non era il caso di pensare ad una vita austera, alla virtù premiata.... Doveva aver avuto un’esistenza gaudiosa.... viaggiato molto, amato molto, dissipato molto, secondo i dettami della poesia del suo tempo. E la sua giovinezza doveva essere stata avventurosa, magnifica, inverosimile come un romanzo di Chateaubriand.

Al presente viveva quasi del tutto a carico della figlia e il tramonto del povero vecchio non era sereno.

Si capiva quando mancavano lo zio prete, lo zio capitano, e a tavola sedevamo soli: l’idiota e noi bimbi da una parte, lui e la figlia dall’altra.

Costei aizzava il padre con la spietata freddezza del malvagio che deve elargire e sa d’essere necessario alla vittima, e difficilmente giungevano alle frutta senza un alterco; alterco signorile, fatto di silenzi eloquenti e di poche parole sanguinose. Argomenti soliti: un gioiello da vendere, un cavallo da acquistarsi, un conto da soddisfare; e a ritornello di lei la dissipatezza di lui, le prodigalità passate, l’orgoglio, le follie....

Noi bimbi si taceva, gli occhi sul piatto di