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6 | l'altare del passato |
maiolica antica, intenti all’approdo di Ulisse o alla desolazione di Penelope tra i legumi in salsa di pomodoro.
— Je ne paierai pas, voilà tout! — diceva lei; poi a voce pianissima, sibilando: — Vieux fou!
— Tu as dit?... Tu as dit?...
Il conte sobbalzava sulla sedia con tutti i muscoli del volto contratti dall’insulto figliale.
— Tu as dit?...
Quella non rispondeva, piegava il tovagliolo lentamente, s’alzava calma ed implacabile, spariva.
Il conte la seguiva con lo sguardo chiaro, fissava alcuni secondi la porta di dov’era scomparsa, poi si rivolgeva a noi di scatto, con volto ridente, con voce gaia, battendo le mani, quasi a scuotere il suo strazio e il nostro silenzio.
— Ah! Les gamins! Les gamins! Maintenant ou allons nous aujourd’hui? A Superga? Alle corse? Al Gianduia?
E mentre noi si discuteva a lungo sulla mèta, egli s’aggirava per la sala da pranzo, alternando un sorso di cognac alla sigaretta: toglieva dal piccolo scaffale un volume, leggeva ad alta voce, con gesto largo, la strofa di qualche poeta, canterellava, fissava il cielo ed il soffitto, sognando....