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ma prima ancora, fin dall’inizio del Medio Evo, intitolato a Nostræ Dominæ, a Nostra Signora. E non in senso mistico, non a Nostra Donna, che sta nei cieli, ma ad una donna di carne, certo molto bella.

Quale dei rudi Marchesi di Monferrato, quale dei Principi d’Acaja ebbe pel primo l’idea di quell’ossequio coniugale, veramente cavalleresca, verso la sua amatissima sposa? Dominæ, Madames, Madame: le Marchese di Monferrato, le Principesse d’Acaja, le Contesse e le Duchesse di Savoia, animarono per secoli, per quasi un millennio, lo squallore tetro di queste mura e forse i loro fantasmi attirano la nostra fantasia più degli avvenimenti che qui si svolsero e furono sanciti. Avvenimenti solenni e storici: dalla pace conchiusa tra i Marchesi di Monferrato e i Conti di Savoia, dalla pace tra genovesi e veneziani che ebbe ad arbitro inappellabile il Conte Verde al Senato del Regno che meditò le sorti dell’Italia risorgente ed ebbe sede nella grande aula dal 1848 al 1864. Avvenimenti giocosi e pittoreschi, l’Abbazia degli Stolti, ad esempio, la singolare associazione privilegiata ed approvata dal Duca, la quale aveva qui la sua sede, apprestava le pubbliche feste e le pubbliche facezie e attendeva a cariche singolari come la percezione del diritto di barriera,