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La casa dei secoli 191

di Monferrato, un fortilizio chiamato nei documenti col nome di Castrum Portae Phibellonæ.

Dal 1404 al 1417 il Principe Ludovico d’Acaja ampliò le costruzioni difensive, provvide al rinforzo delle torri romane ed aggiunse alla casa forte del Marchese di Monferrato un corpo di fabbrica fiancheggiato da torri.

Altra trasformazione importante fu quella compiuta al tempo di Carlo Emanuele II, che mutò completamente la disposizione del Castello, riducendo il cortile ad atrio con vôlte a crocera, sostenute da pilastri ed erigendo il grande salone centrale, che fu poi l’aula del Senato.

A tutti i precedenti lavori si aggiunsero infine, nel 1718, la facciata di ponente e il grandioso scalone a due rami costruiti dal Juvara.

L’epoca romana con le sue pietre massiccie, il Medio Evo col profilo merlato delle sue torri, il Rinascimento che cercò di illeggiadrire la casa forte con qualche segno di bellezza, il 700, infine, che chiude questo sovrapporsi di epoche e di stili con l’arte del Juvara: tutto un poema di pietra; quali figure di donna animarono questa pietra che reca nel nome stesso una chiara dedicatoria muliebre e non so che imponenza matronale? Palais de Madame Royale, Palazzo Madama nel dialetto infranciosato subalpino,