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La casa dei secoli 197

qualche giorno la Cittadella, deve abboccarsi segretamente col fratello Luigi XIII e Richelieu, a Grenoble, per moderarne i disegni crudeli e conciliare il destino di tutti quelli che ama. Essa lascia il figlio piccolino al Marchese di San Germano, lo affida con queste parole che è bene meditare: “Je vous confie le dépôt le plus cher. Ne laissez point sortir mon fils de la Citadelle: n’y recevez pas d’étrangers. Ne remettez cette place forte à personne. Si vous receviez des ordres contraires, fussent-ils revêtus de ma signature, regardez-les comme non avenus. On me les aurait extorques. Je suts femme„.

E altrove accasciata per un attimo dal destino che minaccia la catastrofe ultima, oppressa dalla malvagità dei più famigliari scrive al fratello: L’heureux a peu d’amis: le malheureux n’en a point!

Je suts femme. Com’era? Bella? Nessuna stampa dell’epoca, nessuna tela la ritrae come doveva essere: è forse bene che il nostro sogno faccia di tutte le sue effigi una sola per vederla com’era, o basta sillabare il suo nome, pensarla intensamente ad occhi socchiusi perchè la sua figura si profili contro la parete sanguigna, sotto le vôlte a crociera. Ha una veste nera — non ha deposto le gramaglie