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122 le caste infrangibili

gatelo d’improvviso: «E voi, di che paese siete?». L’altro vi guarderà meravigliato e vi risponderà subito: «I am English!», con la stessa vivacità un po’ risentita con la quale io e voi risponderemmo: «Sono italiano». L’indiano non dubita d’essere un inglese. L’anglomania è una delle sue debolezze ben note. Non per nulla la figura più buffa del teatro parsi è Katiba, una specie di bellimbusto, che si spaccia per baronetto londinese, mentre ha avuto i natali a Oodeypore, da un lenone maomettano. Per anglomania lo studente dell’Università di Bombay, di Calcutta si dà a sports nordici, intollerabili sotto il tropico, frena il suo gesto vivace, riduce la loquacità istintiva del suo dire alla più corretta freddezza; e se v’invita a prendere il thè, nella sua gaia stanza universitaria cercherete invano alle pareti i testi indiani: Avagoka e Kabir sono sostituiti da Kipling e da Shelley; e nel congedarvi, stringendovi la mano colla sua mano color di bronzo, non mancherà di raccomandarvi la poca confidenza coi nativi.... Per anglomania le figlie e le mogli del Maharaja s’imbiondiscono i capelli e s’imbiancano il