il Carducci) «il pasticcio ossianico-macphersoniano,» messo di moda in Italia dalla traduzione del Cesarotti e determinante insieme col sentimentalismo dello Young e del Rousseau le prime intonazioni preromantiche del Foscolo e del Monti. Se non che i Romantici tedeschi, cercando nel passato un rinnovamento artistico, s’imbatterono nel feudalismo, ed i Romantici italiani nella libertà dei Comuni e nel Guelfismo, perocchè il Romanticismo è reazionario in Germania, legittimista in Francia, scettico in Inghilterra e cattolico-liberale in Italia. Ora fare di Carlo Gozzi un neoguelfo ed un liberale del Conciliatore e della scuola Manzoniana è quasi più straordinario, che farne un feudale od un filisteo tedesco; nè venne quindi in mente ad alcuno, salvo a Piero Maroncelli, che, spiegando la genesi di quel suo benedetto cormentalismo, pretende che il Gozzi abbia volato «con l’ala di Shakespeare, di Calderon e di Schiller,» rimprovera agli Italiani d’averlo dimenticato, come l’Andreini, autore dell’Adamo, e destina a Carlo Gozzi un seggio in Campidoglio fra i patres della futura Italia una, libera e indipendente.1 Ma queste sono confusioni, non storia, nè critica; e la politica e il patriottismo le scusano appena. Qualche segno della fortuna del Gozzi in Germania è già nel Lessing, il quale, benchè nella Drammaturgia
- ↑ Maroncelli, Addizioni alle Mie Prigioni di Silvio Pellico. Dell’ediz. Le Monnier pag. 217 ed in nota.