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126 memorie inutili

plesia m’involava mio padre dalle braccia. Egli articolò con voce alta e perfettamente queste due parole: — Io moro; — parole che mi piombarono sul cuore con tanta violenza che fui per cadere. Mia madre, ch’era presente, fuggí dalla stanza. Chiamai soccorso. Entrarono de’ servi. Uno fu inviato da me a cercar medici; gli altri m’aiutarono a porre nel letto il mio buon padre, reso immobile affatto. Un medico, detto il dottor Bonariva, gli fece fare un salasso immediatamente. Tutti gli aiuti furono vani. L’infelice mio padre, nell’etá ancora robusta di cinquantacinqu’anni, assistito spiritualmente dall’esemplare religioso don Pietro Pighetti, oggidí canonico della basilica di San Marco, con tutti i segni di cristiana rassegnazione e d’intendimento, dopo ott’ore d’oppressione, d’affanno e d’agonia, chiuse le luci all’enorme buio in cui rimaneva la sua famiglia.