Pagina:Gozzi - Memorie Inutili, vol 1, 1910 - BEIC 1837632.djvu/159

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parte prima - capitolo xxiv 153

si sfogassero nel distruggere lo stato delle private famiglie, non potrebbero tenere a freno la loro inquietezza torbida, spiritata ed attiva, e susciterebbero delle turbolenze, delle ribellioni e delle insidie a’ principati.

Se le satire valessero a regolare i sistemi ed i strattagemmi perniciosi, sarebbero meglio impiegate che co’ causidici, co’ marescialli delle armate, i quali ne’ loro sistemi e strattagemmi sono piú valenti e piú celebrati quanto piú sanno distruggere senza pietá de’ loro simili. Viva l’umanitá!

Non sia chi mi rimproveri d’aver scritte anch’io delle satirette sulla milizia forense. Rispondo che le composi sui loro sistemi e sopra alcuni caratteri generali della lor professione soltanto.

Ne’ studi d’osservazione ch’io feci sopra a tutti i gradi dell’uman genere, in diciott’anni ch’ebbi il fastidio necessario de’ litigi in pro della mia famiglia, e che mi tenne stretto a’ tribunali, sono debitore d’una perfetta conoscenza del nostro ceto causidico.

Ho ritrovato ne’ miei principali difensori avvocati signori Andrea Svario, Carlo Cordellina, Federico Todeschini, Francesco Massarini, Antonio Lorenzoni, Conti Francesco e Cesare, padre e figlio Santonini, e conte Giuseppe Alcaini, nel loro sistema forense, un’eloquenza e un fervore d’animo mirabile e fuori dal loro sistema, infinita urbanitá, cordialitá, prudenza e disinteressatezza. Parlo degli avvocati del tempo de’ miei litigi, né dubiterei di non trovare le medesime qualitá ne’ signori Tommaso Galino, Giovan Battista Cromer miei amicissimi, e in tanti altri luminosi in questi ultimi tempi, se fossi in necessitá di piatire, da che Dio mi salvi.

Non posso accusare i forensi che mi furono avversari, perché gli conobbi soltanto come nimici e nel loro necessario cattivo sistema.

Parmi di poter assicurare il mio prossimo che la povertá, la voluttá, il lusso ed i vizi, non fanno peggiori effetti ne’ causidici, di quelli che fanno nelle famiglie lontane affatto dalla professione forense.

Il signor Testa, penetrato dalle mie circostanze e dal mio buon volere, mi si fece amichevole direttore e difensore. Non