Pagina:Gozzi - Memorie Inutili, vol 1, 1910 - BEIC 1837632.djvu/253

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parte seconda - capitolo i 247

una impostura letteraria conosciuta da pochi per tale, trionfarono e le ridussero quasi ad un totale abbandono.

Ho creduto di avere piú fiorito argomento di ridere togliendo ad essere colonnello alla compagnia del Sacchi, scegliendola per milizia, e di fare una gioviale capricciosa vendetta alla nostra granellesca comitiva grossolanamente villaneggiata, se co’ miei generi allegorici bizzarri, di fondo puerile, donati al Sacchi, potessi vincere una costante affollata diversione di concorso al di lui teatro.

La fiaba dell’Amore alle tre melarancie aveva incominciato un cosí bell’effetto.

La collera che risvegliò quell’arditissima produzione ne’ due poeti e ne’ loro partigiani, colla rivolta che ha cagionata, colle parodie e con gli arcani allegorici che conteneva, interpretati da’ gazzettieri con degli elogi e delle scoperte d’intenzione insino a me medesimo ignote, fu grande.

Le schiere nimiche si ingegnavano a deridere la mia fiaba con de’ freddi scherzi, ostentando della nausea letteraria e un zelante disprezzo. Adducevano che tale scenica azione non era che una triviale buffoneria da plebaglia, dimenticandosi che il ceto nobile ed educato l’aveva intesa, gustata e goduta; gridavano che la cagione del gran concorso ch’ella aveva, derivava dall’essere appoggiata al formidabile ridicolo di quelle quattro valenti maschere ch’essi volevano estinte, e dal maraviglioso di alcune trasformazioni, non conoscendo o lasciando da un lato il vero spirito di quel comico abbozzo.

Ridendo io delle loro vane diseminazioni, proposi pubblicamente che la forza dell’apparecchio, i gradi della condotta, l’arte rettorica e l’armoniosa eloquenza potevano ridurre un puerile falso argomento, trattato in aspetto serio, all’illusione d’una veritá, e fermare l’umano genere, tratti dalla universalitá forse trenta avversi miei i quali, anche a proposizione provata, averebbero condannati cento e piú mila uomini d’ignoranza e si sarebbero fatti eunuchi rinunziando d’esser uomini, piuttosto che confessare il vero in questo proposito.

Nuove beffe alla mia proposizione e nuovo cimento per me nel provarla con evidenza sulla popolazione.