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266 memorie inutili

teatro de’ miei generi (critica appoggiata soltanto a’ titoli fanciulleschi da’ quali sono coperti i miei generi e agli argomenti ch’io presi per semplice pretesto e per semplice letterario puntiglio dalle balie e dalle nonne); tutto dice che i miei generi favolosi, poetici, allegorici sono una qualche cosa, senza ch’io risenta la menoma presunzione per i miei generi né il menomo dispiacere per le interminabili censure derisorie in astratto che si fanno a’ miei generi, essendo io umano abbastanza per comprendere che per gli affamati e per gli appassionati si deve sentire della commiserazione.

Il Goldoni, ch’era a Parigi ad affaticarsi invano per far rifiorire il teatro italiano che esisteva allora in quella metropoli, sentendo il sussurro che facevano le mie favole nell’Italia, si è abbassato a spedire a Venezia una sua composizione favolosa, intitolata: Il genio buono e il genio cattivo. Ella fu rappresentata nel teatro in San Giovanni Grisostomo, ed ebbe la felicitá di un numero grande di repliche.

La cagione dell’incontro avventurato avvenne perch’ella conteneva dell’arte teatrale, de’ caratteri piacevoli, della morale e de’ tratti filosofici; e il buon avvenimento di quella non vorrá mai significare che il genere scenico favoloso allegorico sia spregevole.

Siccome però nel genere de’ cani, de’ pesci, degli augelli, de’ serpenti e va discorrendo, v’è una interminabile varietá e differenza di strutture, di colori, di mole e di nomi, che non tolgono loro la denominazione di cane, di pesce, d’augello, di serpente e va discorrendo, cosí nel genere scenico favoloso, tra Il genio buono e il genio cattivo del Goldoni e le mie Melarancie, il mio Corvo, il mio Cervo, la mia Turandotte, i miei Pitocchi fortunati, la mia Donna serpente, la mia Zobeide, il mio Mostro turchino, il mio Augel belverde, il mio Re de’ geni, ecc., v’è la medesima differenza di colori, di struttura, di mole, d’edifizio, senza perdere la denominazione di generi favolosi.

Al Goldoni, che s’è meritato della riconoscenza per la via de’ generi comici famigliari, non era concessa rinomanza per la via del genere favoloso poetico; né intesi mai la ragione per