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28 memorie inutili


Scrivo l’ultimo giorno d’aprile, nell’anno 1780. L’etá mia oltrepassa i cinquant’anni e non arriva a’ sessanta.

Non disturbo il sacrestano perché mi faccia vedere la fede del mio battesimo, essendo certissimo d’essere battezzato, di non avere la stolida albagia di passare per damerino, come si potè per il passato e si può nel presente rilevare dal mio vestito e dall’acconciatura de’ miei capelli, ma soprattutto perché non fo conto alcuno sull’etá degli uomini. In tutte le etá si muore, ed ho veduto essere uomini de’ ragazzi, ed essere degli uomini maturi e de’ vecchi, petulanti e ridicoli fanciulletti.