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366 memorie inutili


— Voi scegliete un consigliere inopportuno in tal proposito — rispos’io. — Siete voi il padrone del palco scenario, e foste sempre rigoroso in tal argomento. Perché non ostare con civiltá nel principio ad una cosa che ora v’imbroglia? Io fui piú d’un mese lontano dalla vostra scena per le mie febbri. Al mio ritorno vi trovai il signor Gratarol in possesso e in buona amicizia con tutti. Se anche mi fosse passato per la mente che quel personaggio non stesse bene sul vostro palco scenario, non averei fatto mai l’uffizio, che a me non s’aspetta, d’avvertirvi.

— Io non l’ho introdotto — disse il Sacchi. — Lo vidi una sera sul palco, ed ho creduto che ciò fosse cosa accidentale e passeggera; ma poi, vedendolo perpetuato, feci delle ricerche alla compagnia, e tutte le voci universali mi risposero con della ironica malignitá ch’egli venne accompagnatore della Ricci, da lei introdotto, e che venga per lei.

— Tanto meno posso esservi consigliere — rispos’io. — Tuttavia credo di potervi dire ch’io non credo il signor Gratarol indiscreto, e che potreste narrare in secreto con bella maniera, o alla Ricci o a lui medesimo, l’avvertimento privato che riceveste. Sono certo che quel signore si asterrebbe di venire sul palco scenario, per non cagionare a voi una sciagura e un dispiacere a se stesso.

— Io mi conosco assai caldo e strambo nel parlare — soggiunse il Sacchi. — Mi faccia lei la caritá di dirlo alla Ricci.

— Scusatemi — diss’io; — né fo di questa sorta d’uffizi né m’impaccio in ciò che spetta a voi.

— Ella mi faccia questa caritá — replicò il Sacchi. — Può dire puramente alla Ricci ch’io ho tenuto con lei questo discorso sopra ciò che mi fu detto, ond’Ella possa regolarsi; la assicuro, signor conte, che s’io parlo con quella femmina su questo argomento, è impossibile che il caldo non mi faccia dirle delle ingiurie pesanti.

— Perché non parlate in una maniera civile al signor Gratarol? — diss’io. — Le dico il vero, non ho coraggio — rispose il Sacchi. — Quel signore mi usa delle pulitezze. Temo ch’egli possa giudicare in me un ritrovato comico per scacciarlo dalla