Pagina:Grammatica Sanscrita - Giovanni Flechia.djvu/106

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FINITI IN VOCALE. 97 III. I composti ili genere m. e 1“., i quali hanno per ul timo membro un monosillabo femminile ( v. §. 138 ), al femminino pigliano le doppie desinenze, onde p. e. refa, ni. fi, dotato d'egregia intelligenza, che come mascolino fa al Sin". Voc. sfare, Dat. sfa, Abl. Gen. surre, Loc. sffa, Plur. ^ i n Gen. surre, come femminino in tali casi può anche fare Sing. Voc. uffa Dat. sfa, Abl. Gen. surra, Loc. surra , Plur. Gen. sfarera • IV. sTcfsfa, m. (da rera, vento, + s+ fa, superare, propr. che supera il vento), nome di una velocissima specie di gazzella, oltre alla declinazione di rec?fa, può anche seguir quella di sfa (v. §. i4°), onde al Sing. Acc. uhs«is o si h sfare,, Loc. ut durare o srasfa, Plur. Acc. uiriirasre o urasrerre- §. 443. Gli aggettivi m. e fi in f preceduto da semplice consonante, provenienti dai denominativi in fs (v. Denominativi in s) seguono la declinazione di re#fa (v. §. 142); ma se tali aggettivi terminano in fa fa (od anche fa fa, derivati dai suffissi participiali re re o dal sustanlivale fre), nel Sing. Abl. Gen. prendono la desinenza rare,, Loc. rat (efi §. 133); onde p. e. refa (da refare, desiderare re?, figliuolo), che desidera un figliuolo 0 figliuoli, fa al Sing. Nom. Voc. refare, Acc. reirere, Str. rem, Dat. reò, Abl. Gen. remi, Loc. rem; Duale Noni. Voc. Acc. rem, ecc. Se 1’$ finale del tema è preceduto da gruppo consonantico, tutti i casi pigliano quella medesima desinenza che re#fa (v. §. 142), ina la finale ^ dinanzi a vocale passa in gre come ne’ monosillabi femminili c ne’ semplici nomi d’agente (v. §§. j38, r 41 )j onde p. e. mfa (da qxfas, appetire qrra;, secco), che brama il secco, fa al Sing. Nom. Voc. srafare, Acc. rafròrere., Str. gfarem, Dat. qffafa, Abl. Gen. ^rfenrere,, Loc. sjftfare, ecc. Se però gli aggettivi suddetti vengono da denominativo formatosi da tema in in cui questa vocale sia carattere del femminino (v. §. 97), come p. e. in Gramm. sanscrita. 7 98 declinazion