Pagina:Grammatica Sanscrita - Giovanni Flechia.djvu/193

Da Wikisource.

E (v. §. 249, 1), onde raddoppiasi in re» (v. IV; V, a); faq e «Ty, sputare, possono in cambio di z (v. II, b; III) ripeter re, onde fa fare o farfare, fasrò o fremire. 3) Le radici gre, uccidere, e fa, andare, gittare, nella sillaba radicale mutano ? in ré, onde si raddoppiano la prima in rerere , la seconda in frefré (v. IV). 4) Avvertasi principalmente il §. 48, III, a, onde p. e. fare, aspergere, raddoppiasi in fafrere. \ CONIUGAZIONE. §• 234. Le radici di cui s’ è toccato al §. 89 vengono, secondocliè già s’è detto, dai grammatici allegate come parte fondamentale del verbo. Quindi c che da esse non solo si forma il verbo primitivo, ma deduconsi i temi dei verbi derivali, ciò sono il Passivo, il Causale, il Desiderativo e l’Intensivo; ,ai quali s’aggingtie, come derivato, il Denominativo che formasi da tema nominale. Nelle seguenti regole, quanto al verbo finito, trattasi prima dei primitivi, poscia dei derivati. Parasmaipado e Atmanepado. §■ 233. Il verbo attivo considerato principalmente nelle sue desinenze ha due forme, dai grammatici indiani chiamate l’una Parasmaipado (transitivo), l’altra Atmanepado (riflessivo). 1 L’Atmanepado, che risponde al Medio della lingua greca, viene comunemente adoperato: (1) Parasmùipada è vocabolo composto di parasmài (dativo di reg, v. §..2a5), ad un altro, c di pada, forma (grammaticale), vocabolo, 0 significa quindi forma per un altro, cioè verbo la cui azione si rivcrte ad CON