Pagina:Grammatica Sanscrita - Giovanni Flechia.djvu/288

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PASSIVO. 279 Tempi Generali (v. §. 293 c segg.). §• 336- In questi tempi il Passivo abbandona la caratteristica sillaba ra, propria degli speciali, e flettesi in tutto come se fosse un Atmanepado, onde p. e. lo stesso verbo frera (v. §. 355) fa: nel Perf. radd. frafràjra (p. i), ecc.; nel- l’Aoristo ratrep? (p. i), ecc. (maniera quarta, v. §. 33o, 2, 2); nel Fui. I farir (p. 1), ecc.; nel II ràffiò (p. 1), ecc.; nel Condiz. raifafa (p. 1), ecc.; nel Piecat. ffaftra (p. 1), ecc. Vuoisi però eccelluax-e la terza pei'sona Sing. dell’Ao- rislo, la quale ha una sua particolar maniera di flessione tanto in ordine al tema quanto alla desinenza (v. §§. 35^, 358). Inoltre in analogia di questa tei’za persona Singolare dell’ Aoi-isto alcuni vci-bi possono foggiai’e il tema non solo delle alli’e persone dell’Aoristo, ma eziandio di tutte quelle dei due Futux-i, del Condizionale e del Precativo (v. §. 36o). Osservazione. Ne’ verbi, che, secoudo il §. 3o8, pigliano il Pei'fetlo perifrastico, gli ausiliari q ed ra» (v. §. 309, 3) nel Passivo flettonsi pui’e, contro il §. 310, nella forma atmanepadica (v. 307, 14 c 19), onde p. e. gy (cl. io), rubare (v. §. 310) fa con q fatraiggrè (p. 1), «Uraiaqffirè (p. 2), ecc., con ra» fatrareirè (p. 1), fa Traivi furi (p. 2), ecc. §■ 337- La 3 pers. Sing. dell’Aoristo, che s’è detto a- vere una flessione particolare (v. §. 356), piglia per desinenza la vocale g, dinanzi a cui : \) Le radici finite in dittongo mutano questo in rara (cf. §. 25, c), onde p. e. ó diventa ut (v. 2); 2) Le x-adici finite in rarr (anche se nato da dittongo secondo 1) inseriscono ra , onde p. e. gT, rè, fa fanno ragifra, ó rauTfra; 280 passi