Pagina:Grammatica Sanscrita - Giovanni Flechia.djvu/363

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AZIONE quasi sempre ila intendersi come tale che possa ammettere, anche fra gli stessi temi allegali, più o meno eccezioni. I. re forma principalmente: \) nomi d’agente (ossiioni), usati per lo più o in fin di composto o con valore d’appellativi, onde p. e. fan n osi : i) colla pura radice (salve le modificazioni eufoniche) da y fae (v. §. 24, b), che sparge, da rq nre, che va, da «fa Tifa, 'vivente, da rari frare (v. §. 23), amante, caro, da rere rere ( che sa), sapiente, da fag fag, che fende, da wq wre ( che ruba), topo, da spr », splendente, bello; 2) con rinforzameli lo della vocal radicale, ila e rerre, che fa, ila reg rète (che ruba), ladro, da fa «re, che vince; 3) con perdita della finale della radice, da rer far, che conosce, da gT fa, dante, da tot °to, stante, ila fr fa, languente; 4) con mutazione di y in re da grg (contratto inoltre in q, cf. §. 249, V) ore, che distrugge, da 5? "<rre, che munge; 5) alcuni nomi: a) col teina: a) de’ tempi speciali, onde p. e. da tot <>rere (v. §. 270, I, 2), che sof- fia; $) di verbo derivato, onde p. e. da refi» (Int. I di yre , v. §. 3g3, 2, d) erfeqre (propr. che va a sghimbescio, cf. §. 389, eccez. 1), serpente; b) con riguardo al §. 249,1, onde p. e. da «q ofaq che batte (non però in «tv, cacciatore).— Il femminile derivasi quando per mezzo d’rer e quando elfi (cf. §. 97, I). Osservazione. Alcuni temi, massime come nomi d’agente, compongonsi con un accusativo singolare (non sempre regolare), onde p. e. reg, parlare, con fare, grato, fa farèrag, gratiloquo, ,fare, con rere, timore, rere-fe, terrifico, gq, domare, con refe, nemico, refe», donuitor del nemico. 2) Sostantivi dinotanti principalmente: l’astratto, l’azione, il mezzo: 1) per lo più maschili ( parossito- ni) con rinforzamenlo della vocale e mutazione di finale palatina in gutturale (cf. §. 3a, eccez. 1), onde p. e. ila req si fa raro, amore, ila q rare, mano, da qra raro, conve-