Pagina:Grammatica Sanscrita - Giovanni Flechia.djvu/375

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rara), buon cavallo, per via del sulF. ra, «fura, bontà di cavallo. Sonvi però alcune eccezioni, mentre all’ incontro un analogo vriddamento ha luogo in qualche derivazione da tema semplice. , III. Dinanzi a suffisso cominciante da vocale o da ra : I) ra, «T, g, fi cadono; 2) re ed ra si gunano e passano quindi per via d’rari in rag, secondo il §. 25, a, b; 5) q passa in re; 4) re ri «ri rò diventano rispettivamente, secondo il §. 20, a, b, rara, ra», «ra, ra» ; 5) gl’indeclinabili (v. §§. 235 e segg.) gettano via l’ultima vocale, come pure la seguente consonante se alcuna ne segue; 6) i temi finiti in » per lo più gettano via questa nasale e il tema cosi tronco reg- gesi, quanto alla vocale che resta finale, secondo 4; 7) rarg, piede, e fere», capo, sono rispettivamente surrogati dai temi rag, grira» (cf. §§. 160; 182, 2). IV. Un teina femminile, formatosi, solo mediante il proprio carattere, da tema maschile (v. §.97), viene comunemente surrogato da questo, onde p. e. da reraffi (tema femminile di rara», signore, v. §. 214), signora, derivasi per via del suffisso ra mrara; (v. II), proprio della signora (o del signore). V. 4)1 temi finiti in ra» (v. §. i63) dinanzi a consonante pigliano la forma de’casi deboli e dinanzi a vocale o ra prendono quella dei debolissimi, onde p. e. rara», raT», fara» diventano rispettivamente, nel primo caso, ra#», rat» frara», nel secondo, raffi» ra» fare». 2) Simigliantemente ra», suffisso del Participio del Perf. raddoppiato (v. §§. 184; 4^4, I), viene surrogato nel primo caso da rare , nel secondo da re» (cf. §. i84). VI. Quanto ai pronomi personali avvertansi i §§. 2i3, I; 2i5. VII. Si osservino, circa le mutazioni eufoniche, principalmente i §§. 55 e segg.