Pagina:Grammatica Sanscrita - Giovanni Flechia.djvu/397

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vo: a) i temi finiti in fa, dinanzi a gre o ad altro teina pur terminalo in fa, mutano la lor finale in «t, onde p. e. da frig-t- refa si là nel Nom. Voc. Acc. frimgrir (Duale), il padre ed il.figliuolo, da, rerg fo- frifg rerrrrfriwìt, la madre e il padre; b) alcuni nomi di divinità allungano la lor finale, onde p. e. da yraj -t- re«ir si fa yyjTrefaìn, Indro e Varuno, da «tare-+- rem uutorewt, ma da «fto-t-rey? wrerre?fr; c) fyre, cielo, e «re?, aurora, sono rispettivamente surrogati da sron e rererrer, onde p. e. renrergrif (Nom. Voc. Acc. Duale, v. §. i32), il cielo e la terra, jmaire# (Nom. Voc. Acc. Sing., secondo il §. 468), l'auroi'a e il sole; d) reireT, moglie, dinanzi a refri, marito, può essere surrogato da y? o rare, onde yroto o roreto (Nom. Voc. Acc. Duale), la moglie e il marito. §• 470. Nella formazione del teina in un collettivo secondo il §. 468 , ad un membro finale terminante in ? ? fa g rex y aggiugnesi «, onde p. e. da rer? -+- ire*' si fa il tema rerarre, discorso e pelle, da reto -+- rara -+- faro- re? retororetrerre?, sedia, ombrello e scarpe. Un « simiglian- te aggiugnesi ancora ad altri composti, anche se fletlen- tisi, secondo il §. 467, nel Duale 0 nel Plurale, onde p. e. da «ffa -+- ? si forma il tema «ffarere (v. §. 23), occhio e sopracciglio, da rer* = rer? -+- rere? m?reire (v. §. 65), parola e pensiero, «fri, fi, notte, dopo «yre , giorno, divien «re, onde il tema «ytrre, m. (ed anche n.), usato più comunemente nel maschile, eziandio come composto collettivo (v. §. 468). §.474. L’accento cade per lo più sull’ultima sillaba del membro finale del composto, onde p. e. «ròsta, roba e piacere (= utile e dolce)] ma se il composto consta di nomi di divinità, ciascun nome ritiene il proprio accento fuorché nel Vocativo che piglialo, secondo il §. 121, solo sulla prima sillaba del composto, onde p. e. (cf §. 82, II, b), Agni e Somo, fa nel Duale Noni. Acc. urreiretat, Voc. rètafrefto.